GIUBILEO DELLA SPIRITUALITÀ MARIANA: ROMA, IL MONDO, LA MISSIONE

Nell’abbraccio di Maria, un popolo si riconosce Chiesa: la veglia con Leone XIV, i Cenacoli della MIM, la fedeltà oltre le crisi

Roma, 11 ottobre 2025 – Una sera di ottobre, Piazza San Pietro diventa un grande Cenacolo mariano. La luce è quella del Vangelo e delle candele, ma anche quella mite e perseverante delle parole di Maria: «Qualsiasi cosa vi dica, fatela» (Gv 2,5). È attorno a questa icona biblica che si è raccolta, in preghiera e commozione, la folla venuta da ogni parte del mondo per il Giubileo della spiritualità mariana, veglia di preghiera per la pace guidata da Papa Leone XIV.

La Chiesa con Maria, nella Chiesa di Maria

Nella sua meditazione, il Papa – con il tono mite dei pastori che conoscono le ferite del gregge – ha tracciato la via di una devozione mariana pienamente ecclesiale, lontana da sentimentalismi e, insieme, da derive ideologiche. Maria non è un’ombra devota su cui proiettare sogni o nostalgie, ma la prima dei credenti, colei che ci insegna ad ascoltare, a sostare presso le croci del mondo, a disarmare prima il cuore e poi le mani.

Nessun trionfalismo, nessuna nostalgia. Anzi: Leone XIV, in piena continuità con il magistero di Francesco e nel solco agostiniano della “speranza che non delude”, ha richiamato con forza l’urgenza di una spiritualità mariana fatta di Vangelo vivo, di ascolto della Parola e di servizio umile. Maria non parla più dopo Cana – ha detto – perché ci ha lasciato l’essenziale: seguire il Figlio.

I Cenacoli della MIM: fedeltà alla Chiesa, nella missione dell’Immacolata

In questa cornice, ha avuto un particolare significato anche la presenza silenziosa, operosa e discreta dei rappresentanti dei Cenacoli della Missione dell’Immacolata Mediatrice (MIM), venuti da varie parti del mondo: Filippine, Francia, Stati Uniti, Italia (Albenga, Ferrara-Comacchio, Roma, Val Gardena), assieme a diversi padri capitolari dei Frati Francescani dell’Immacolata ancora presenti nel Paese, che hanno voluto prendere parte a questo ultimo grande evento giubilare prima del ritorno alle loro missioni.

In seguito nel primissimo pomeriggio c’è stata la celebrazione eucaristica nella basilica papale di Santa Maria Maggiore.

La MIM – erroneamente data per “soppressa” da alcune narrazioni polemiche vicine a posizioni di rifiuto del commissariamento dell’Istituto – ha continuato a vivere in piena comunione ecclesiale, rinnovando la propria adesione al carisma originario ma purificato da ogni personalismo. Il carisma non appartiene a un uomo, ma alla Chiesa – è stato detto più volte – e ciò che si è vissuto in questi anni non è una “sottrazione”, ma una rifondazione nel grembo della Madre Chiesa.

Tarquinia: formazione e futuro

Proprio in questa linea, nella mattinata di sabato 11 ottobre, P. Immacolato e altri confratelli hanno animato un incontro di formazione a Tarquinia, per illustrare ai membri dei cenacoli e ai simpatizzanti della spiritualità dell’Immacolata il nesso profondo tra vita ecclesiale e missione mariana. È la “via di Maria” di cui parla Leone XIV: spiritualità dell’ascolto, dell’intercessione, della compassione, della sequela umile e totale di Cristo.

Il Giubileo ha dunque rappresentato una tappa di grazia, ma anche un segnale chiaro: esiste un popolo fedele, mariano, missionario, che vuole restare nella Chiesa e con la Chiesa. Senza nostalgie, senza veleni, senza sigle personalistiche, ma con una chiara identità: quella di chi, come Maria, non trattiene per sé ma indica Gesù come centro e meta.

Maria è la via della pace

L’appello del Papa alla pace, scandito dalle parole “Metti via la spada”, ha trovato eco anche nei rosari recitati nei cenacoli di tutto il mondo. Maria – Regina della pace – continua a camminare con i suoi figli nei crocevia della storia: non con eserciti, ma con il Vangelo. Non con strategie, ma con l’amore disarmato. È una spiritualità che non fugge dal mondo, ma lo attraversa, come l’arca attraversava il fiume per entrare nella Terra Promessa.

Nel cuore di questo Giubileo, una certezza: quando la Chiesa guarda a Maria con cuore puro, ritrova la sua vocazione missionaria, la sua maternità, la sua verità. E quando un piccolo gruppo di fedeli – com’è accaduto per i Cenacoli MIM – resta fedele nonostante la prova, è segno che lo Spirito non ha smesso di soffiare.

Perché Maria non ha mai smesso di dire: “Fate quello che vi dirà”. E i suoi figli, umili e silenziosi, continuano a farlo.

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