Tarquinia, 7 settembre 2025 – Nel giorno in cui a Roma Papa Leone XIV canonizzava due giovani santi, Pier Giorgio Frassati e Carlo Acutis, a Tarquinia la famiglia dei Frati Francescani dell’Immacolata ha vissuto una festa di grazia: la vestizione religiosa di tre nuovi novizi.
Si tratta di fra Antonio Maria, proveniente dal Portogallo, fra Saverio Maria dall’India e fra Pietro Maria dall’Italia. Con il rito della vestizione hanno ricevuto il saio francescano-mariano, segno di appartenenza totale a Cristo sulle orme di san Francesco e di san Massimiliano Maria Kolbe.
A rivestirli del sacro abito è stato il Ministro Generale, padre Immacolato M. Acquali, che ha presieduto la celebrazione domenicale. «Il saio – ha ricordato – non è un semplice segno esteriore, ma il richiamo costante a un cuore nuovo, a una vita trasformata dalla grazia, a una sequela radicale di Gesù nella povertà, nella castità e nell’obbedienza, per amore dell’Immacolata».
I tre giovani iniziano così il loro biennio di prova, secondo le Costituzioni dell’Istituto. Il primo anno sarà vissuto nella casa madre di Frigento, cuore pulsante della formazione, sotto la guida del Maestro dei novizi, padre Isidoro. Il secondo anno, come previsto, sarà svolto in altre case dell’Istituto, per sperimentare la vita comunitaria e missionaria in contesti differenti.
Un aspetto particolarmente significativo di questa vestizione è stata la scelta dei nomi religiosi, che custodisce una memoria di fede e un legame profondo con la storia della Chiesa.
- Fra Saverio Maria porta con sé il ricordo di san Francesco Saverio, missionario in India, segno che la grazia del Battesimo ricevuto nella propria terra continua a dare frutto anche dopo secoli: un seme fecondo di immortalità.
- Fra Pietro Maria richiama invece il legame con la Chiesa e con il Papa, in un momento storico in cui c’è particolarmente bisogno di giovani che si sentano radicati sulla roccia di Pietro, custode dell’unità.
- Fra Antonio Maria infine rievoca le origini portoghesi di sant’Antonio, nato a Lisbona e vissuto a Padova, figura universale del francescanesimo, ponte tra due terre e due popoli nella luce del Vangelo.
Questi tre novizi si uniscono al cammino di altri quattordici giovani novizi che, in Africa, Asia e America, vivono la stessa tappa formativa. Un segno di vitalità vocazionale che, in tempi di calo delle vocazioni in Europa, manifesta la forza attrattiva di un carisma francescano e mariano capace di parlare al cuore dei giovani di tutto il mondo.
La coincidenza con la canonizzazione di Frassati e Acutis, avvenuta nello stesso giorno a Piazza San Pietro, ha assunto un significato profondo. Due giovani santi offerti oggi alla Chiesa universale e tre giovani in cammino nella vita consacrata: la Provvidenza ha voluto intrecciare i segni, come a dire che la santità è davvero una chiamata universale e che i giovani, ancora oggi, sono protagonisti di un Vangelo vivo.
La comunità di Tarquinia, che ha ospitato la celebrazione, ha partecipato con gioia, unendosi alla preghiera per i nuovi fratelli. L’augurio che ha coronato la giornata è stato uno solo, pronunciato con il sorriso da tutti i presenti: “Ad multos!”.
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